La Sicilia “prêt à porter”
Sicilia. Il nome è quello di una principessa orientale portatrice di vita che, in fuga dalla predizione di un destino crudele, approda sulle coste della magnifica terra fertile ed è destinata a darle una nuova stirpe. E’ scelta a dimora dalle ninfe che, danzando, tirando manciate di sassolini, frutti e fiori nei tre punti del Mare Mediterraneo poi chiamati Capo Faro o Peloro, Capo Passero o Pachino, Capo Boeo o Lilibeo, le danno vita, luci e colori.
La Sicilia, il suo passato e i suoi simboli, germogliano e si sviluppano tra storia, racconto e fantasia. Per i suoi abitanti, realtà e immaginazione sono legati indissolubilmente, sono memoria, verità, orgoglio, evocazione. Da una costa all’altra si inseguono ancora nell’aria le voci della mitologia, del mito, della leggenda. Nel corso dei secoli ha ispirato le meraviglie e le emozioni tramandate dal cieco cantore Omero, da Virgilio, da Dante, da Goethe e dai tanti altri poeti e autori che hanno celebrato le sorti di Eolo e Ulisse, di Vulcano e Tifeo, di Scilla e Cariddi, di sirene e naviganti, di ‘reme’ e gorghi, di Colapesce, Morgana, Orione e Peloro, Alfeo e Aretusa, dei mari e dei venti che scolpiscono l’isola.
Si avvicendano le infiltrazioni da parte di conquistatori che, attratti dalla posizione strategica dell’isola, vengono per prenderla e ne sono presi, ammaliati. Vi si fermano, fondono la propria storia con l’altra, la propria cultura con l’altra, la propria gente con l’altra, contribuendo nei secoli a intessere un patrimonio storico-culturale, linguistico e sociale di grande complessità e interesse che, a tutt’oggi, spiega il fascino della Sicilia.
Proprio la mescolanza di culture ed esperienze rappresenta una delle più grandi bellezze della Sicilia. Fenici, greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, francesi, spagnoli e le loro testimonianze costituiscono un patrimonio irripetibile. L’arte fiorisce in ogni sua accezione. Letteratura, scienza e matematica, filosofia, pittura, scultura, architettura. Ma non solo. Si sviluppa parimenti l’arte più sommessa degli artigiani che nelle loro opere trasfondono intelligenza, fantasia e creatività, pazienza e passione, tipiche della popolazione isolana. La trasformazione dell’argilla, le ceramiche dipinte, i mosaici policromi, il ferro battuto, la lavorazione degli argenti e dei metalli preziosi, l’orditura di tessuti, merletti e ricami sono tutti rivelazione primaria di un estro dominante. Si sviluppano via via nuove produzioni in agricoltura, nella floricoltura, nelle cucine con le tante pietanze e i dolci conosciuti e apprezzati a livello non solo nazionale. Ogni opera realizzata, grandiosa o minuscola che sia, ha un sigillo comune: l’espressione del bello. Talvolta squillante, sfolgorante, raffinato, ricercato, talvolta suggerito, sussurrato perché si riveli gradualmente allo sguardo.
E sopra ogni cosa, il sole. Un sole che abbaglia, che esalta o trasfigura i colori naturali e le miriadi di schegge vitree in cui il suo riverbero si scompone. Il sole che, con le sue moltissime gradazioni, rappresenta una delle tante risorse e una delle principali ispirazioni di questo territorio.